Quali sono le conseguenze della commissione di un reato 231 per l’ente?
L’impianto sanzionatorio del D.Lgs. n. 231/2001 costituisce una parte fondamentale della disciplina in questione e ricomprende tutte le sanzioni, pecuniarie e interdittive, previste dal Legislatore quale conseguenza della commissione o tentata commissione dei reati presupposto previsti dal D.Lgs. n. 231/2001.
Le sanzioni previsti si dividono in:
- Pecuniarie
- Interdittive (dai tre mesi ai due anni)
- Confisca
- Pubblicazione della sentenza.
La portata della sanzione pecuniaria è determinata dal giudice attraverso il sistema delle cc.dd. “quote” e comunque per un importo massimo non superiore ad Euro 1.549.370,00.
Le sanzioni interdittive possono essere applicate in sede cautelare, quindi prima della sentenza che definisce il processo, e sono:
- Interdizione dall’esercizio dell’attività
- La sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell’illecito;
- Il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio;
- L’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l’eventuale revoca di quelli concessi;
- Il divieto di pubblicizzare beni o servizi.
Lo Studio Legale Castiello & P. è in grado di supportare gli enti nella redazione -e nell’aggiornamento- del modello di organizzazione, gestione e controllo, oltre a fornire attività formativa e assumere il ruolo di OdV.